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TRASCENDERE IL SOGNO



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La meditazione è un trascendere l’attività onirica. Tu sogni continuamente, non solo di notte, non solo mentre sei addormentato: sogni tutto il giorno. Questo è il primo punto da capire: quando sei sveglio stai ancora sognando. Chiudi semplicemente gli occhi in qualsiasi momento del giorno, rilassa il corpo e sentirai che il sognare è lì. Non scompare mai, è solo nascosto dalle nostre attività quotidiane. E’ come le stelle durante il giorno: di notte le vedi, di giorno non ci riesci, ma loro sono sempre presenti. Di notte puoi vederle facilmente, di giorno non puoi vederle perché la luce del sole diventa un ostacolo. La stessa cosa vale per ciò che riguarda il sognare. Non è che sogni solo quando sei addormentato. Durante il sonno puoi percepire i sogni più facilmente perché non c’è più l’attività del giorno; perciò quell’attività interiore può essere vista e percepita.
Quando al mattino ti alzi, il sognare continua nell’interiorità, mentre cominci tu ad agire all’esterno. Questo processo di attività quotidiana, nasconde semplicemente il sognare: l’attività onirica è lì. Chiudi gli occhi, rilassati in poltrona e all’improvviso riuscirai a percepirlo: le stelle sono lì, non sono andate da nessuna parte. I sogni sono sempre lì. C’è un’attività continua.
Secondo punto. Se l’attività onirica continua, non si può dire che sei veramente sveglio. Di notte sei più addormentato, di giorno meno. La differenza è solo relativa perché se è presente il sognare, non si può dire che tu sia veramente sveglio.
Sognare crea una pellicola sulla consapevolezza e questa pellicola diventa una specie di fumo: ne sei circondato. Non puoi essere veramente sveglio finché sogni, sia che venga di notte sia di giorno. Perciò questa è la seconda cosa: si può dire che sei sveglio solo quando non c’è assolutamente attività onirica.

Chiamiamo il Buddha il risvegliato. Che cos’è questo risveglio? E’ la cessazione dell’attività onirica interiore. All’interno non c’è alcun sogno. Ti sposti lì, ma non c’è alcun sogno. E’ come se nel cielo non ci fossero più stelle; è diventato puro spazio. Quando non c’è più attività onirica, diventi puro spazio.
Questa purezza, questa innocenza, questa coscienza non sognante è ciò che è conosciuto come illuminazione – il risveglio. Da secoli la spiritualità in tutto il mondo, in Oriente come in Occidente, ha ripetuto che l’uomo è addormentato.
Perciò quando dormi di notte, sei solo relativamente più addormentato, durante il giorno lo sei di meno. Ma la spiritualità dice che l’uomo è addormentato.
Che ragione c’è per affermare questo? Tu non puoi sapere, non puoi ricordare chi sei. Questo è il significato primario quando Gurdjieff, Gesù o chiunque altro dice che l’uomo è addormentato; non sei cosciente di te stesso. Non conosci te stesso, non hai mai incontrato te stesso. Conosci molte cose nel mondo oggettivo, ma non conosci il soggetto. Il tuo stato mentale è simile a quello prodotto quando vai a vedere un film: il film si svolge sullo schermo, e tu ne sei così assorbito che l’unica cosa che conosci è il film, la storia, qualunque cosa appaia sullo schermo. Se qualcuno poi ti domanda chi sei, non puoi dire nulla. Sognare è solo il film! E’ la mente che riflette il mondo. Il mondo è riflesso nello specchio della mente: ecco cos’è sognare. E tu ne sei così profondamente immerso, tu ci sei identificato a tal punto, che hai completamente dimenticato chi sei. Ecco cosa significa “essere addormentati”: il sognatore si è perso nel sognare. Tu vedi ogni cosa accetto te stesso, senti ogni cosa eccetto te stesso, conosci ogni cosa eccetto te stesso. Il sonno è questa ignoranza di se stessi. A meno che l’attività onirica cessi completamente, non puoi risvegliarti a te stesso. Se questo intero mondo scomparisse all’improvviso e rimanessi solo tu, sarebbe uno shock tale che ne moriresti. Se tutta l’attività onirica scomparisse a un tratto dalla consapevolezza, accadrebbe la stessa cosa: il tuo mondo scomparirebbe perché il tuo mondo era la tua attività onirica. Noi non siamo realmente nel mondo. Piuttosto, il mondo” non è fatto di cose a noi esterne, ma dei nostri sogni.
Ognuno perciò vive nel proprio mondo di sogni. Ricorda, non è di un mondo solo che continuiamo a parlare. Lo è geograficamente, ma psicologicamente ci sono tanti mondi quante sono le menti. Ogni mente è un mondo a sé, e se la tua attività onirica scompare, scompare il tuo mondo: è difficile vivere senza sogni.
Come può essere trasceso questo sognare, questo profondo sonno in cui ci troviamo? Uno è comunicare ad agire, a comportarsi, come se l’intero mondo fosse un sogno. Qualsiasi cosa stai facendo, ricorda che questo è un sogno. Mentre mangi, ricorda che questo è un sogno. Mentre cammini ricorda che questo è un sogno. Mentre sei sveglio, lascia che la tua mente ricordi in continuazione che tutto è un sogno. E’ questa la ragione per la quale il mondo viene chiamato maya, illusione, sogno.
E questa è la meditazione: mentre sogni, se vuoi ricordarti che questo è un sogno, dovrai cominciare mentre sei sveglio. Normalmente, mentre stai sognando non puoi ricordarti che questo è un sogno; pensi che sia realtà. Come mai? Perché durante tutto il giorno pensi che ogni cosa sia reale. Quello è diventato un atteggiamento, un atteggiamento irrigidito. Da sveglio, stavi facendo un bagno: era reale. Da sveglio, stavi mangiando: era reale. Da sveglio, stavi parlando a un amico: era reale. Durante tutto il giorno, per tutta la vita, qualsiasi cosa tu stia pensando, il tuo atteggiamento è che sia reale. Questo diventa irrigidito, questo diventa un atteggiamento irrigidito nella mente. Perciò, mentre stai sognando di notte, continua a funzionare lo stesso atteggiamento, che questo sia reale.
Quindi cominciamo ad analizzare: ci deve essere qualche somiglianza tra il sognare e la realtà, altrimenti questo atteggiamento sarebbe alquanto difficile. Io ti sto vedendo. Poi chiudo gli occhi e mi sprofondo in un sogno, e ti vedo nel mio sogno. Fra le due visioni non c’è differenza. Mentre ti sto vedendo realmente, che cosa sto facendo? La tua immagine è riflessa nei miei occhi. Non sto vedendo te. La tua immagine è rispecchiata nei miei occhi e quindi quell’immagine viene trasformata attraverso processi misteriosi, e la scienza non è ancora in grado di spiegare come. Quell’immagine è trasformata chimicamente e trasportata da qualche parte nella testa, ma la scienza non è ancora in grado di dire dove, dove esattamente ciò accada. Non sta accadendo negli occhi: gli occhi non sono che finestre. Io non ti sto vedendo con gli occhi. Io ti sto vedendo attraverso gli occhi. Negli occhi tu vieni riflesso. Potresti essere solo un’immagine, potresti essere una realtà, potresti essere un sogno. Ricorda, i sogni sono tridimensionali. Possono riconoscere un’immagine perché è bidimensionale, i sogni però sono tridimensionali perciò appaiono esattamente come te, e gli occhi non possono dire se quello che viene visto sia reale o irreale.
Prova a ricordare continuamente per tre settimane che qualsiasi cosa stai facendo è un sogno. All’inizio è molto difficile. Cadrai ripetutamente nel vecchio modello della mente: comincerai a pensare che questa sia una realtà. Dovrai costantemente svegliare te stesso per ricordarti che “questo è un sogno”. Se riuscirai a mantenere sempre questo atteggiamento per tre settimane, alla quarta o alla quinta settimana, una notte, mentre starai sognando, all’improvviso ricorderai che “questo è un sogno”. Questo è un modo per penetrare nei sogni consciamente, consapevolmente.
Se di notte, sognando, riuscirai a ricordare che questo è un sogno, di giorno non ti occorrerà alcuno sforzo per ricordare che anche quello è un sogno. Lo saprai. All’inizio della pratica sarà solo un far finta.
Se tutte le ventiquattr’ore diventeranno un sognare, e tu riuscirai a sentirlo e a ricordarlo, sarai immobile nel tuo centro. La tua consapevolezza sarà diventata come una freccia a due punte. Percepisci i sogni, e se percepisci i sogni come sogni, comincerai a percepire colui che sogna: il soggetto. Se prendi i sogni per reali, non puoi percepire il soggetto. Se il film è diventato reale, tu dimentichi te stesso. Quando il film termina e sai che era irreale, la tua realtà irrompe, fa breccia: ora puoi percepire te stesso. Questo è un modo. Questo è stato uno dei più antichi metodi di meditazione dell’India.

Osho – Il Libro dei Segreti 

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