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LA NON-IDENTIFICAZIONE COL PASSATO E' BEATITUDINE



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Dev’essere chiaro senza ombra di dubbio il significato di identificazione. Un tempo eri bambino, ora non lo sei più. Una persona diventa giovane, invecchia, e l’infanzia diventa una cosa passata. La giovinezza se n’è andata, ma tu sei ancora identificato con la tua infanzia. Non riesci a vederla come se stesse capitando a qualcun altro; non riesci a essere un testimone. Ogni volta che vedi la tua infanzia, non te ne stai in disparte: sei una cosa sola con essa.
Quando qualcuno ricorda la sua infanzia, è tutt’uno con essa. In realtà, ora è solo un sogno. E se riesci a vedere la tua infanzia come un sogno, come un film che ti scorre davanti e tu non ti identifichi, sei solo uno spettatore, raggiungerai una visione interiore molto sottile di te stesso, accadranno molte cose.  Primo se l’infanzia è diventata solo un sogno che puoi guardare, tutto ciò che sei ora diventerà un sogno domani. Se sei giovane, la tua giovinezza diventerà un sogno. Se sei vecchio, anche la tua vecchiaia diventerà un sogno. Un giorno eri un bambino, ora l’infanzia è diventata solo un sogno e tu puoi osservarlo. E’ bene cominciare con il passato: osservalo e disidentificati; diventa un testimone. Poi osserva il futuro, tutto quello che ti immagini del futuro, e diventa un testimone. Allora riuscirai a osservare il presente molto facilmente, perché sai che tutto ciò che è presente adesso, ieri era futuro, e domani diventerà parte del passato.
Inoltre ricorda: quando sogni qualcosa di notte, ti identifichi con essa, e durante il sogno non riesci mai a ricordarti che questo è un sogno. Solo al mattino, quando ti sei svegliato, puoi ricordarti che quello era un sogno e non una realtà. Come mai? Perché tu ne sei fuori, non ne sei parte, per cui esiste un intervallo; c’è una distanza, una prospettiva, e puoi vedere che era un sogno. Ma che cos’è tutto il tuo passato? Esiste l’intervallo, c’è una distanza. Cerca di vederlo come un sogno. Ora è un sogno, ora non è altro che un sogno, perché così come il sogno diventa un ricordo, il tuo passato è diventato solo un ricordo.
Tu non puoi veramente dimostrare che tutto ciò che pensi sia stata la tua infanzia è stato reale e non un sogno: potrebbe essere stato solo un sogno; la memoria non può dire se era un sogno o una realtà. Gli psicologi dicono che occasionalmente le persone anziane si confondono tra ciò che hanno sognato e ciò che era reale. I bambini si confondono sempre. Al mattino i bambini piccoli non riescono a distinguere. Quanto hanno visto in sogno non era reale, ma possono piangere per un giocattolo che hanno visto distrutto nel sogno. E anche tu, alcuni istanti dopo che il sonno è stato interrotto, sei ancora sotto l’influenza del tuo sogno. Se nel sogno qualcuno ti stava assassinando, sebbene il sonno sia stato interrotto e tu sia ben svegli, il tuo cuore batte rapidamente, la tua circolazione sanguigna è veloce, e magari, sudi ancora e una sottile paura aleggia ancora intorno a te. Quando riesci a sentire che si trattava di un sogno, ne sei fuori e non c’è più alcuna paura.
Se riesci a sentire che il passato è stato solo un sogno – non lo devi proiettare, non devi imporre l’idea che il passato sia stato solo un sogno: è una conseguenza – se riesci a osservarlo, se riesci a esserne consapevole senza esserne coinvolto, se riesci a startene fuori e a guardarlo, senza identificarti, il passato diventerà un sogno.
Qualunque cosa guardi in quanto testimone è un sogno.  E una volta che sei diventato testimone di qualcosa, diventa un sogno. Ecco perché il mondo è chiamato maya, un’illusione. Non che sia irreale, ma si può diventare testimoni. E una volta che ne diventi un testimone consapevole, pienamente consapevole, per te l’intera cosa cade proprio come un sogno, perché insorge una distanza e tu non ti identifichi. Ma noi continuiamo a identificarci
Il peccato fondamentale è essere identificati con gli avvenimenti nel tempo. Tutto ciò che avviene nel tempo è simile al sogno, e a meno che non te ne separi, non ti disidentifichi, non saprai mai cosa sia la beatitudine. L’identificazione è infelicità, la non-identificazione è beatitudine.

Osho – Il Libro dei segreti 

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