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ACCETTARE SIGNIFICA GETTARE VIA LA PROPRIA AUTOIMMAGINE


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Puoi arrabbiarti molte volte al giorno, ma per te è molto difficile accettare la tua rabbia. Arrabbiarsi è molto facile; accettare la propria rabbia è molto difficile. Perché? Se non avverti una grossa difficoltà nell’arrabbiarti, perché la senti nell’accettarlo? Sembra che andare in collera non sia tanto grave quanto accettarlo.
Ognuno pensa di essere una persona per bene e che la rabbia sia solo momentanea, una cosa che va e viene. Non distrugge la tua autoimmagine: continui a restare buono, dici: “Sono cose che capitano”. Non è distruttivo per il tuo ego. Perciò le persone scaltre si pentiranno immediatamente: si arrabbieranno e se ne pentiranno, chiederanno perdono. Queste sono le persone scaltre. Perché le chiamo scaltre? Perché la loro rabbia dà uno scossone alla loro autoimmagine. Cominciano a sentirsi a disagio,la loro immagine di uomini per bene vacilla e devono cercare di renderla nuovamente salda. Subito dicono: “E’ stato cattivo da parte mia. Non lo farò mai più. Perdonami”. Chiedono perdono la loro autoimmagine si riconsolida. Ora stanno bene, sono tornate al loro stato precedente nel quale la rabbia non c’era. Hanno cancellato la loro collera chiedendo perdono. Si sono definite cattive solo per rimanere buone.
Ecco perché puoi continuare per intere vite a essere arrabbiato, a essere sessuale, a essere possessivo, a essere questo e quello, ma senza accettarlo mai. Questo è un trucco della mente. Qualunque cosa tu faccia accade solo alla periferia: nel centro rimani buono. Se accetti di essere in collera, diventi cattivo nel centro. Non è più solo una questione di arrabbiarsi, non è più una cosa momentanea: al contrario, la rabbia fa parte della tua costituzione. Non accade più che qualcuno ti fa arrabbiare irritandoti: la rabbia c’è anche se sei solo. La rabbia rimane anche quando non ti arrabbi, perché la rabbia è la tua energia, è parte di te. Non è che talvolta s’infiamma e poi si spegne, no! Non potrebbe infiammarsi se non fosse sempre presente. Puoi accendere questa luce o puoi spegnerla, ma la corrente deve esserci in continuazione. Se non c’è, non puoi accendere e spegnere la luce.
La corrente, la corrente di rabbia c’è sempre, la corrente di sesso c’è sempre, la corrente di avidità c’è sempre. Puoi accenderla o spegnerla. Cambi a seconda delle situazioni, ma interiormente rimani lo stesso. Accettazione significa accettare che la rabbia non è un atto, ma che tu sei rabbia.
Il sesso non è solamente un atto: tu sei il sesso. L’avidità non è solamente un atto: tu sei avidità.
Accettare significa gettare via la propria autoimmagine. E tutti noi ci siamo costruiti delle autoimmagini meravigliose, veramente meravigliose. Qualunque cosa tu faccia, non tocchi mai la tua autoimmagine, continui a proteggerla e, se è protetta, ti senti buono. Per questo puoi arrabbiarti, puoi diventare sessuale, e non ne sei turbato. Ma se accetti e dici: “Io sono sesso, io sono rabbia, io sono avidità”, la tua autoimmagine crolla immediatamente.
Il Tantra dice che accettare tutto quello che sei è il primo passo, e anche il più difficile. Talvolta cerchiamo di accettarlo, ma quando l’accettiamo di nuovo lo facciamo in modo assai calcolato. La nostra scaltrezza è profonda e sottile, e la mente ha modi molto sottili per ingannare. A volte accetti e dici: “Sì, sono arrabbiato”. Ma lo accetti solo quando pensi come trascendere la rabbia. Allora l’accetti e dici: “Va bene, sono arrabbiato. Ora dimmi come andare al di là della rabbia”. Accetti il sesso solo per non essere sessuale. Sei capace di accettare solo quando stai cercando di essere qualcos’altro, perché in questo modo la tua autoimmagine viene ancora preservata dal futuro. Sei violento e ti stai sforzando di essere non-violento, perciò lo accetti e dici: “Va bene, sono violento. Oggi sono violento, ma comunque domani non lo sarò”. Com’è che diventerai non violento? Proietti nel futuro questa immagine di te. Non pensi a te stesso nel presente. Pensi sempre in termini di ideale, di non violenza, di amore e di compassione. Quindi sei nel futuro. Questo presente esiste solo per diventare un passato, il tuo sé reale è nel futuro, perciò continui a identificarti con degli ideali, che sono anch’essi modi per non accettare la realtà. Tu sei violento: è un dato di fatto. E il presente è l’unica cosa che sia esistenziale; il futuro non lo è. I tuoi ideali sono solamente sogni, sono trucchi per proiettare la mente, per focalizzarla da qualche altra parte. Qualunque cosa tu faccia sarà fatta dalla mente violenta, qualunque cosa! Anche mentre ti sforzi di non essere violento, lo sforzo verrà fatto dalla mente violenta. Sei violento perciò, cercando di non esserlo, sarai violento. Sforzandoti di non essere violento, proverai ogni
tipo di violenza.
Ecco perché vai da coloro che si sforzano di non essere violenti: forse non saranno violenti con gli altri, ma lo sono con se stessi. Sono estremamente violenti con se stessi, si assassinano. E più diventano pazzi contro se stessi, più vengono elogiati. Quando diventano completamente pazzi, suicidi, la società dice: “Costoro sono i saggi”. Ma hanno solo cambiato l’oggetto della violenza, nient’altro. Erano violenti con gli altri, ora lo sono con se stessi, ma la violenza c’è. E quando sei violento con gli altri, la legge può proteggerli, il tribunale può aiutarli, la società ti condannerà. Ma quando sei violento contro te stesso, non c’è alcuna legge: nessuna legge può proteggerti da te stesso. Quando l’uomo è violento contro se stesso non c’è protezione, non si può fare nulla. E non importa a nessuno perché sono affari tuoi.

Osho – Il Libro dei Segreti 

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