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IL CUORE DEL RICONOSCIMENTO Daniel Odier

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La coscienza assoluta tramite il suo movimento libero e spontaneo manifesta, mantiene e riassorbe l'universo.

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La coscienza ha il potere di dispiegare la realtà di fronte al suo stesso specchio.

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La molteplicità illusoria dell'universo appare attraverso la relazione del soggetto e dell'oggetto.

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Il praticante la cui coscienza è contratta percepisce l'universo nella sua forma contratta.

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La coscienza assoluta diviene coscienza individuale a causa di questa stessa contrazione provocata dagli oggetti della coscienza.

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La coscienza individuale è la coscienza assoluta.

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Ma quando la coscienza appare duale e quando questa dualità è coperta dal velo dell'illusione, la coscienza si frantuma ancora e prende la forma dei trentacinque tattva.

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Così tutte le teorie filosofiche appaiono come dei ruoli messi in scena dalla coscienza assoluta.

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Quando la conoscenza, il desiderio, lo spazio, il tempo e il potere di realizzazione sono limitati dalla coscienza individuale, la shakti é limitata.

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Ma anche nella sua condizione oscurata, il sé limitato é di natura assoluta.

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Il Sé manifesta, assapora, spazializza, feconda e dissolve tutti gli ostacoli. É la visione degli yogi e delle yogini.

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Trasmigrare é essere nell'illusione della separazione e non riconoscere la visione dei Siddha.

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Aprendosi a questa conoscenza, il Sé limitato diventa il Sé assoluto.

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Il fuoco della conoscenza suprema brucia. Consuma ogni conoscenza frammentaria e ogni oggetto.

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Questo potere del riconoscimento della natura reale dell'Universo si estende ad ogni cosa.

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Raggiungere la felicità é realizzare che la conoscenza assoluta é la nostra vera natura.

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Aprire il centro del cuore é la felicità dello spirito.

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Lo yoga si pratica attraverso la concentrazione sul cuore, il ritorno delle forme mentali e delle percezioni allo spazio, la percezione continua della spazialità che é celata sotto le forme mentali e le percezioni, il fremito costante della Kundalini, il Samadhi nella Realtà, il continuo ritorno all'informulato attraverso il respiro e i mantra, la circolazione del respiro tra i cuori.

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Così il Samadhi si stabilisce in modo permanente grazie alla fusione dell'esperienza interiore e della Realtà.

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Ci si stabilisce allora nel Sé supremo, essenza della Coscienza, autonomia e felicità. 
La realtà intera emana e si riassorbe nel Sé assoluto. La natura di Shiva é realizzata.