Vai al sito ufficiale di Tantra dell'Origine

LO HARA, IL TUO CENTRO REALE





Per info sui Seminari (Laboratori di Tantra dell’Origine Livelli 1, 2, 3 e Teacher) e sugli stage di Tantra: Shodashi Kamadeva 3386778466, oppure scrivimi su fb dopo avermi chiesto amicizia ->
https://www.facebook.com/annalisa.doronzo
Location di Porto Maurizio (IM) -> http://tantradellorigine.blogspot.it/p/location.html 
Per entrare nel nuovo Gruppo Fb di Tantra dell'Origine : ->  https://www.facebook.com/groups/514018152069947/


Il centro reale è l’ombelico, lo hara. Come raggiungerlo nuovamente? Oppure, come realizzarlo? In genere capita che talvolta – raramente, accidentalmente, può capitare - ti avvicini allo hara. Quell’istante diverrà un istante molto profondo, beato. Per esempio, talvolta nel sesso ti avvicini allo hara, perché nel sesso la tua mente, la tua consapevolezza si trasferisce di nuovo verso il basso. Devi lasciare la tua testa e cader giù. In un orgasmo sessuale profondo talvolta accade che ti trovi vicino al tuo hara. Ecco perché il sesso esercita un tale fascino. In realtà non è il sesso che ti dà l’esperienza della beatitudine, è lo hara. Cadendo giù verso il sesso passi attraverso lo hara, lo tocchi. Ma per l’uomo moderno persino questo è diventato impossibile, perché persino il sesso è diventato un affare cerebrale, un affare mentale. Persino il sesso è finito nella testa, è qualcosa a cui pensare. Ecco perché ci sono così tanti film, così tanti romanzi, così tanta letteratura, di pornografia e di cose simili.
L’uomo pensa al sesso, ma questa è un’assurdità. Il sesso è un’esperienza, non puoi pensarci. Se cominci a pensarci sopra sarà sempre più difficile farne esperienza, perché non riguarda affatto la testa. La ragione non ti serve. E quanto più l’uomo moderno si sente incapace di penetrare in profondità nel sesso, tanto più ci pensa su. Diventa un circolo vizioso. E quanto più ci pensa su, tanto più diventa cerebrale. Allora persino il sesso diventa futile. In Occidente è diventato futile, una cosa ripetitiva, noiosa. Non se ne ricava nulla, continui solo a ripetere una vecchia abitudine. E alla fine ti senti frustato, come se fossi stato imbrogliato. Perché? Perché in realtà la consapevolezza non cade giù, non ritorna al centro.
Solo passando attraverso lo hara senti la beatitudine. Perciò qualunque ne sia la causa, tutte le volte in cui passi per lo hara senti beatitudine.
Un guerriero sul campo di battaglia, mentre sta combattendo, a volte passa attraverso lo hara, ma non i guerrieri moderni, perché non sono affatto guerrieri. Una persona che lancia una bomba su una città, dorme. Non è un guerriero, non è un combattente, non è uno kshatriya, non è Arjuna che combatte.
Quando una persona è sul punto di morire, qualche volta viene rigettato nello hara. Per un guerriero che combatte con la sua spada, la morte diventa possibile in ogni istante. A ogni istante potrebbe non esistere più. E combattendo con una spada non si può pensare: se pensi non esisterai più, devi agire senza pensare perché il pensiero richiede tempo.  Siccome non c’è tempo per pensare e pensare significa morte certa, la consapevolezza cade giù dalla testa: va allo hara. E un guerriero sperimenta la beatitudine. Ecco perché la guerra esercita un tale fascino.
Il sesso e la guerra sono due cose che esercitano un fascino perché in essi si passa attraverso lo hara. Ci passi attraverso in ogni pericolo.
Netzsche dice: “Vivi pericolosamente”. Perché? Perché nel pericolo vieni rigettato nello hara. Non puoi pensare, non puoi elaborare cose con la mente. Devi agire immediatamente.  Non puoi ragionare. Devi agire spontaneamente, immediatamente. Prima viene l’atto e poi viene il pensiero. Nella vita comune, quando non c’è pericolo, prima pensi e poi agisci. Nel pericolo, l’intero processo viene invertito: prima agisci e poi pensi. Quell’azione che viene prima senza pensare ti getta nel tuo centro originario – lo hara. Ecco perché il pericolo
esercita un fascino.
Stai guidando una macchina sempre più velocemente, e all’improvviso viene un momento a partire dal quale ogni attimo diventa pericoloso. La vita può cessare a ogni istante. In questo momento di suspense in cui la vita e la morte sono quanto più vicine possibili l’una all’altra e tu sei tra l’una e l’altra, la mente si ferma: vieni gettato nello hara. Da ciò il grande fascino esercitato dalle automobili, dalla guida – dalla guidare veloce , folle.
Oppure stai giocando d’azzardo e hai puntato tutto ciò che hai: la mente si ferma, c’è pericolo. Tra un istante potresti ritrovarti mendicante. La mente non può funzionare; sei gettato nello hara. I pericoli attraggono perché nel pericolo la tua coscienza ordinaria e quotidiana non può funzionare. Il pericolo penetra profondamente. La tua mente non è più necessaria; diventi una nonmente. Tu sei! Sei consapevole, ma senza che vi sia alcun pensiero. Quel momento diventa meditativo. In realtà, nel gioco d’azzardo i giocatori cercano uno stato mentale meditativo.
Nel pericolo, nella lotta, nel duello, nelle guerre l’uomo ha sempre cercato stati meditativi. Una beatitudine irrompe all’improvviso, esplode in te, diventa una pioggia interiore. Ma questi sono avvenimenti improvvisi e accidentali. Una cosa sola è certa: tutte le volte in cui ti senti beato sei vicino allo hara.
Tutte le volte in cui passi vicino al centro originario vieni colmato di beatitudine. Questi sutra riguardano la creazione di un radicamento nello hara, nel centro, scientificamente, in modo intenzionale e studiato, non in modo accidentale, momentaneo, bensì permanente.

Osho – Il Libro dei Segreti 


Per info sui Seminari (Laboratori di Tantra dell’Origine Livelli 1, 2, 3 e Teacher) e sugli stage di Tantra: Shodashi Kamadeva 3386778466, oppure scrivimi su fb dopo avermi chiesto amicizia ->
https://www.facebook.com/annalisa.doronzo
Location di Porto Maurizio (IM) -> http://tantradellorigine.blogspot.it/p/location.html 
Per entrare nel nuovo Gruppo Fb di Tantra dell'Origine : ->  https://www.facebook.com/groups/514018152069947/