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QUANDO LA MENTE SI FERMA ACCADE UN AMORE DIVERSO


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La quinta tecnica di centratura: “Incurante della mente, tieniti nel mezzo – fino a che”.
La mente può facilmente spostarsi da un estremo all’altro. Questo è il modo di operare della mente: spostarsi da un estremo all’altro.
Capita ogni giorno: una persona che era impazzita per il denaro rinuncia a ogni cosa, diventa un fachiro nudo. Pensiamo: “Che miracolo!”. Ma non è nulla, è solo la solita legge. Perciò una persona che era pazza per la ricchezza, diventerà pazza contro di essa, ma la pazzia rimarrà: questa è la mente. Un uomo che vedeva solo il sesso può darsi che diventi casto, può andare in isolamento, ma la pazzia rimarrà. Prima viveva solo per il sesso, ora vivrà solamente contro il sesso, ma l’atteggiamento, l’approccio rimane lo stesso. Perciò una persona che ha fatto voto di castità, non è veramente al di là del sesso: la sua intera mente è orientata verso il sesso. E’ contrario, ma non è oltre. La via della trascendenza è sempre nel mezzo: non è mai agli estremi.
Non andare a questo o a quell’estremo. Ogni cosa ha due estremi, ma tu rimani proprio nel mezzo”. Ma la mente è molto incurante.
L’estremo esercita un fascino sulla mente, perché nel mezzo essa muore.
Osserva un pendolo; se hai un vecchio orologio a muro, guarda il pendolo: se va agli estremi, può continuare a muoversi tutto il giorno. Quando va a sinistra, raccoglie l’inerzia per andare a destra. Quando va a destra non pensare che stia andando verso destra. Sta accumulando inerzia per andare verso sinistra. Perciò gli estremi sono destra-sinistra, destra-sinistra. Se fermi il pendolo nel mezzo, ogni inerzia andrà perduta. Il pendolo non ha più energia, perché l’energia gli viene da uno degli estremi che lo lancia verso l’altro, poi ancora, di nuovo l’altro estremo lo spinge verso il primo, è un circolo… il pendolo continua a muoversi. Fermandolo nel mezzo, e l’intero movimento si arresterà. La mente è del tutto simile a un pendolo. Se la osservi lo riconoscerai: ogni giorno decidi una cosa a un estremo e poi ti muovi verso l’altro. Vai in collera, poi ti penti, affermi che non ti arrabbierai mai più; ma non vedi che è un estremo. “Mai” è un estremo. Com’è che sei così certo che non ti arrabbierai mai più? Quando lo dici, non sai che arrabbiandoti hai accumulato l’inerzia per andare all’altro estremo. Dopo la rabbia verrà di nuovo la decisione e il pentimento, e non avvertirai mai l’inganno celato. E’ stato sempre così. La mente si sposta dalla rabbia al pentimento, dal pentimento alla rabbia. Rimani nel mezzo. Non arrabbiarti e non pentirti.  Se ti sei arrabbiato, per favore, almeno fai questo: non pentirti. Non andare all’altro estremo. Rimani nel mezzo. Puoi dire: “Mi sono arrabbiato e sono un uomo cattivo, un uomo violento. Mi sono arrabbiato. Io sono così”. Ma non pentirti, non andare all’altro estremo. Rimani nel mezzo e, se riesci, non raccogliere l’inerzia, l’energia, per arrabbiarti di nuovo.
“Incurante della mente, tieniti nel mezzo – fino a che”, e cosa si intende con quel “fino a che”? Fino a quando esplodi! Tieniti nel mezzo fino a quando la mente non muore. Tenetevi nel mezzo fino a che non ci sarà più alcuna mente. Perciò, “incurante della mente, tieniti nel mezzo – fino a che” ci sarà la nonmente. Se la mente è agli estremi, nel mezzo esisterà la nonmente. Ma questa è la cosa al mondo più difficile da fare. Sembra semplice, sembra facile; può sembrare fattibile. E ti sentirai bene se pensi che non hai più bisogno di alcun pentimento. Provaci, e poi saprai che quando ti arrabbi la mente insisterà a pentirsi.  Per la prima volta Freud divenne consapevole del fenomeno che, ogni volta in cui sei innamorato, per così dire innamorato, odi anche. Al mattino c’è l’amore, la sera c’è l’odio, e il pendolo continua a muoversi. Ogni marito, ogni moglie lo sa, ma Freud ha un’intuizione disarmante: dice che se una coppia ha smesso di litigare, l’amore è morto. Quell’amore che esisteva insieme all’odio e la lotta non può rimanere, perciò, se vedi una copia che non litiga mai, non pensare che sia una coppia ideale. Significa che non c’è affatto una coppia: vivono parallelamente, non l’uno con l’altro. Sono linee parallele che non si incontrano mai, neppure per litigare. Sono entrambi da soli insieme, paralleli. La mente deve spostarsi verso l’opposto, perciò la psicologia oggi dà un consiglio migliore. Il consiglio è migliore, più profondo, più penetrante. Dice che, se veramente vuoi amare – con la mente – non devi aver paura di litigare. Devi litigare in modo autentico così che possa andare all’altro estremo dell’amore autentico.
L’amore comune non può esistere senza il litigio perché c’è un movimento della mente.
Solo un amore che non sia mentale può esistere senza contrasto, ma allora si tratta di una cosa completamente diversa
Quando la mente si ferma, accade un amore diverso. Ma non esiste nulla di opposto a quell’amore. In realtà, quando la mente si arresta, qualsiasi cosa accada non ha più nulla d’opposto. Con la mente ci sono sempre gli estremi opposti, e la mente si muove come un pendolo.
Questo sutra è meraviglioso, e con esso si possono fare miracoli. “Incurante della mente, tieniti nel mezzo – fino a che”.
Perciò provaci. E questo sutra è per la vita. Non si può praticare questa tecnica di quando in quando. Sii continuamente cosciente: camminando, mangiando, nelle relazioni, in ogni situazione, resta sempre nel mezzo. Provaci, almeno, e sentirai un calma svilupparsi in te, una tranquillità insorgere dentro di te, un centro quieto nascere in te. Anche se non riuscirai a stare esattamente nel mezzo, cerca di starci. Un po’ alla volta inizierai a percepire cosa significhi “stare nel mezzo”. In ogni situazione – odio o amore, rabbia o pentimento – ricordati sempre degli estremi opposti e rimani a metà strada. Prima o poi ti imbatterai nell’esatto punto mediano. E una volta che lo avrai conosciuto, non te lo potrai più dimenticare, perché quel punto mediano è al di là della mente. Essere spirituali non significa altro che essere in questo punto mediano

Osho – Il Libro dei Segreti 


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